Berlusconi vs Annunziata
Quant'è brutto non saper sottostare alle regole del gioco...
Poco meno di 20 minuti, tutti segnati da continue e reciproche interruzioni, fino allo show down finale, con Silvio Berlusconi che si alza, stringe la mano a Lucia Annunziata e lascia lo studio di "In mezz'ora" quando ancora mancano dieci minuti di trasmissione.
Che non sarebbe stata un'intervista 'comoda', per il Presidente del Consiglio, lo si capisce da subito, addirittura dal fuori onda che i cronisti riescono ad ascoltare: "Lei sa che in questi giorni sono poco in Tv, quindi mi dia la possibilità di parlare del mio programma", chiede Berlusconi ad Annunziata, che replica: "Ma sull'attualità ci sono cose importanti". Ma l'attualità, osserva il premier, "mi porta poco per le elezioni".
La prima domanda, è subito sull'attualità, il 'Laziogate': Al di là delle responsabilità, questa vicenda prova che il nostro sistema elettorale è penetrabile, si possono manipolare le liste.
Lei teme brogli elettorali?, chiede Annunziata. "Sì, assolutamente, perché rientrano nella storia nella professionalità della sinistra". Ma, insiste la conduttrice, come Presidente del Consiglio lei si rende conto che nel momento in cui lei accusa l'altra parte di fare brogli... "E' una cosa che dico da 10, anni, è una cosa che ho sempre detto", interviene il premier.
La domanda seguente è sull'eventuale ruolo dei servizi segreti nelle elezioni, e la Annunziata chiede a Berlusconi come intende replicare al Presidente del Copaco Enzo Bianco, che ha chiesto una task force che vigili sul voto: "Non rispondo, perché non ha mai dato prova di serietà in tutta la sua attività di presidente". La Annunziata: "Ripeta". "Non lo considero un presidente che ha operato con serietà". In che senso? "Nel senso che le ho detto". "Va bene".
Terza domanda di Annunziata al Premier: "Lei si ritrova ad essere famoso per la grande amicizia con Bush, di cui le viene dato merito in moltissimi ambienti internazionali, e per essere il leader occidentale che rappresenta il piu' grande conflitto di interessi della storia.
Cinque anni dopo, lei pensa che le conviene aver fatto questa cosa?". "Quale cosa?", chiede il premier. "Aver tenuto in piedi questo enorme conflitto di interessi". Risponde Berlusconi: "Ho lavorato 50 anni, ho dato lavoro a 56 mila persone, sono sceso in campo quando il mio paese era a rischio di libertà. Basta che lei domandi a un italiano se ritiene che Mediaset è partigiana, le dirà che non è così, e non converrebbe a Mediaset. La partigianeria esiste nella Rai: Raitre è una macchina da guerra contro il Presidente del Consiglio e la sua parte politica.
Raiuno e Raidue sono piu' equilibrate, anche se un avvenimento importante, il premier che va a parlare nel tempio della democrazia, non si ritiene sia un avvenimento da trasmettere in diretta o in differita. La Rai ha mandato in onda Celentano, che per per quattro puntate ha cercato di ridicolizzare il Presidente del Consiglio. Se questo è un controllo mio sulla Rai lascio agli italiani di decidere".
Il conflitto di interessi, piuttosto, "è quello delle cooperative rosse, che ottengono appalti da giunte rosse, fanno utili su cui non pagano le tasse, con cui sostengo i partiti rossi, e quando ci sono delle combine con organizzazioni criminali hanno magistrati rossi che insabbiano tutto".
Ma Annunziata insiste e cita i dati sugli ascolti e la raccolta pubblicitaria di Rai e Mediaset negli ultimi cinque anni: "Negli ultimi anni, e ne so qualcosa, la Rai è sempre stata sopra come share, quindi dovrebbe essere il luogo che attrae più pubblicità". Il premier prova ad interrompere, ma Annunziata insiste: "Mi lasci finire il numero: meno 50 milioni la pubblicità Rai, piu' 500 milioni la raccolta pubblicitaria di Mediaset nel 2005 rispetto al 2000. Questo non è il frutto di un conflitto di iteressi?". Risponde Berlusconi: "E' il contrario: se ci fosse stata volontà di ingerenza da parte mia, la prima cosa è che la Rai si indebolisse". Annunziata insiste: "Vuol dire semplicemente che siete più bravi, con meno ascoltatori più publicità?". Spiega il premier: "Sono ascoltatori, dai 14 ai 45 anni, che cambiano più facilemtne abitudini". "Mi spieghi che non capisco". "Lei non capisce una cosa molto semplice, gli spettatori in meno sono quelli che acquistano di più".
Quindi a “In mezz'ora” si parla ancora Rai: "Lei disse - ricorda Annunziata - che non avrebbe toccato neanche una pianta, e uno degli scherzi che si fa in Rai è che l'unica cosa che non è stata toccata sono le piante al settimo piano, il resto è tutto cambiato dopo cinque anni di suoi governo.
L'episodio più complicato è quello della cacciata di Biagi e Santoro. Lei ride, ma sa che in questa sede non puo' pensare di non avere richieste. Le è convenuto, si è fatto la fama internazionale di essere colui che mette il bavaglio ai giiornalisti". Berlusconi replica: "La mia fama internazionale è molto diversa da quella che ha rappresentato lei, e vediamo cosa succede quando vado all'estero. Non è vero che in Rai è cambiato tutto, in Rai c'è una forte presenza della politica, perché per 50 anni i politici hanno messo loro sostenitori, amici, parenti".
Argomento su cui Annunziata, ex presidente Rai, interviene: "Sulla questione di come è gestita la Rai, non me lo dica, ne so qualcosa. Non mi risponda sulla gestione della Rai, mi risponda su Santoro e Biagi", chiede la conduttrice. "Lei mi ha fatto una domanda sulla gestione della Rai e io le ho rispsoto. Su Santoro e Biagi, le rispondo che io ho parlato davanti a un gruppo ristretto di industriali, i giornalisti si sono infiltrati durante una conversazione privata, e dissi che avevano fatto un uso criminoso della Tv pubblica. Non mi è convenuto perché è stata data un'interpretazione difforme dal vero". Però - insiste Annunziata - "in 5 anni non ha fatto niente per riportarli".
Replica il premier: "A Biagi è convenuto, con un ricco contratto di molti miliardi, di farsi mettere in pensione. A Santoro è convenuto perché ha avuto la ricompensa di avere un seggio al Parlamento Europeo con la sinistra".
Interviene Annunziata: "Presidente, questo termine 'convenuto' è offensivo. "Non prenda lei le difese, io vorrei spiegare ai telespettatori che ho un'intervista da parte di una giornalista che ha forti pregiudizi, e che è organica alla sinistra.
Continuiamo". La Annunziata non si scompone: "Sì, questo tutti i ministri della Cdl che sono venuti me lo hanno detto, ho risposto con un sorriso perché sono note le mie posizioni. Il problema che lei ha è che lei ha incassato prese di posizioni da personaggi molto più importanti di me, come Mieli, e anche lì ha fatto rispondere che si trattava di una presa di posizione partigiana.
Le domando: ma lei è un liberale, un liberista, per lei non esiste la libertà di un giornalista di prendere posizione, cosa c'è di sbagliato?". "Niente - replica Berlusconi - Mieli mi ha dato ragione: Io venivo smentito quando dicevo che Mieli partiva da posizioni pregiudiziali di sinistra, ho avuto ancora una volta ragione, l'articolo di Mieli ha fatto chiarezza".
A questo punto lo scontro comincia ad alzarsi di tono: "Ma caro Presidente, diciamo che questo è vero".
Interrompe il premier: "Mi fa dire qualcosa che puo' interessare agli elettori? Adesso le dico io, vorrei che mi domandasse perché gli elettori devono votare per noi". Ma Annunziata prova ad insistere sull'argomento, suscitando la replica dura di Berlusconi: "Lei è una violenta, sta esprimendo una violenza contro di me". La conduttrice prova a spiegare: "Vorrei avere il privilegio di essere una delle poche persone che con lei riesce a fare delle domande, invece di sentirsi dire cosa si deve sentire dire. Questa è un'intervista". A quel punto, Berlusconi replica: "Lei sta approfittando della mia buona educazione, andiamo avanti". Annunziata non molla: "Siamo tutti e due di buonissima educazione, signor Presidente, ma le domande in casa mia le faccio". Berlusconi: "Credevo che fosse la casa della Rai...".
Annunziata: "Per questo piccolissimo pezzo è casa mia, e le domande in casa mia le faccio io".
Berlusconi: "Allora mi domanda cosa ha fatto il governo in cinque anni, cosa ha intenzione di fare nei prossimi cinque anni?
Vogliamo arrivare alla fine della trasmissione? Complimenti..".
Annunziata: "Siamo ancora a 14 minuti". Berlusconi: "Allora me li faccia impiegare in cose che interessano gli spettatori, non che interessano solo lei". La conduttrice tiene il punto: "Questa è una trasmissione fatta da me, avrà altre situazioni altri giornalisti, altri posti, non è detto che tutti i giornalisti devono fare la stessa cosa. Chiudiamo questo siparietto".
Annunziata prova quindi a continuare con le domande: "Se dopo cinque anni tutti i poteri forti non sono d'accordo con lei, a partire dal Corriere ma anche con Montezemolo, e questa è una notizia importante, non crede che sia il segno del fallimento per lei?". Risponde il premier: "E' il contrario, noi abbiamo fatto una politica sociale non per pochi privilegiati ma per gli interessi di tutti gli italiani, una politica che ha fatto crescere i posti di lavoro, per cui siamo riusciti in un momento di difficoltà economica a non aumentare le tasse, anzi; a aumentare le pensioni, e a colmare quel gap di infrastrutture che abbiamo ereditato. Abbiamo dato una prova di capacità operativa dieci volte migliore della sinistra".
Prosegue Annunziata: perché questa posizione degli industriali? "E allora succede che noi siamo riusciti a fare quasi il miracolo di tenere i conti ordine", risponde il Premier. Ancora Annunziata: "Ma la Confindustria non l'ha capito". Berlusconi: "Montezemolo è il presidente della Confindustria, io parlo con gli imprenditori associati alla Confindustria e pensano che un imprenditore abbia il dovere dell'ottimismo". Annunziata: "Quello che dice significa che Montezemolo non rappresenta la Confindustria?". "No - risponde il premier - Montezemolo è il Presidente, non è vero che sia contro di noi, vuol dire esagerare le sue dichiarazioni. Non c'è una richiesta sensata di Confindustria a cui noi non abbiamo dato ascolto".
Insiste Annunziata: "Ma la Confindustria pone il problema sostanziale, sottolinea i dati di un'Italia ferma. Io non sono riuscito a capire in tutti i suoi interventi come lei puo' dire...". "Glielo spiego - interviene il premier - il governo della sinistra ha avuto uno sviluppo inferiore alla media Ue dello 0,9%, noi dello 0,8. Quindi abbiamo fatto meglio. Capisco che lei non sia molto pratica di economia, ma i dati sono questi". Annunziata non si scompone: "Lei dice che non sono molto pratica di economia, ma la perdita di 102 mila posti di lavoro...". E qui Berlusconi alza la voce: "Lei adesso mi lascia parlare, mi fa la cortesia di lasciarmi rispondere, sennò mi alzo e me ne vado. Chiaro?". L'Annunziata prova a replicare, ma Berlusconi insiste: "Lei mi ha fatto una domanda, esigo che lei mi faccia rispondere".
Ma la conduttrice non ci sta: "Che lei si alzi e se ne va è una cosa che lei non può dire". Ma il premier insiste: "Allora io mi alzo e me ne vado e questo resterà come una macchia nella sua carriera professionale. Allora, lei mi ha fatto una domanda, mi usa la cortesia di farmi rispondere?". La conduttrice prova a dire: "Presidente, ma io...", ma il premier la ferma: "No, mi ha fatto una domanda e non mi ha dato il modo di rispondere". La Annunziata: "Presidente, ritiri il discorso del 'mi alzo e me ne vado', perché questo non è accettabile". "No, io mi al-zo e me ne va-do - scandisce il premier - perché se lei non mi lascia rispondere". Annunziata: "Presidente, non lo faccia". Berlusconi: "Lei non può dire a me quello che devo fare". Annunziata: "Neanche lei a me, ci sono delle regole nel mondo giornalistico.
Le prego di non dire che se ne va". Berlusconi: "Io posso dire quello che voglio, lei non me lo può negare". Annunziata: "Presidente, non può dettare le regole". Berlusconi: "Lei vuole decidere anche per gli altri, mentre io sono un liberale e decido solo per me". Annunziata: "Guardi, lei non è abituato ad avere colloqui con i giornalisti".
E a quel punto Berlusconi si alza, stringe la mano a Annunziata: "Va bene, arrivederla signora, se lei non mi lascia parlare la saluto. Complimenti, lei ha illustrato bene come si comporta una persona che ha pregiudizi e sta con la sinistra. Le posso dire una cosa: lei deve avere un pò di vergogna per come si è comportata". Mentre Berlusconi se ne va, Annunziata dice: "Presidente, mi dispiace ma lei non sa trattare con i giornalisti". E allontanandosi, il premier continua a sfogarsi: "Arrivederla, arrivederci, ringrazio, la Rai è controllata da me...".
Tratto da Dagospia
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